Secondo Cia-Agricoltori italiani, la Regione ha iniziato a occuparsi del fenomeno Xylella solamente da due anni. In questo lungo decennio l’area infetta si è progressivamente allargata: ad oggi, gli ettari coinvolti sono quasi 750mila e il 50% dell’olivicoltura è compromesso. È indispensabile un cambio di velocità nel piano di contrasto e il presidente nazionale della Confederazione, Cristiano Fini, garantisce alle istituzioni europee, governative, regionali e alla comunità scientifica tutta la collaborazione necessaria
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“Il tempo dei Giganti” racconta la Puglia e la Xylella come mai prima
Il film documentario di Davide Barletti e Lorenzo Conte è un progetto ambizioso che declina in linguaggio cinematografico tutto ciò che è necessario sapere sul temibile batterio che ha decimato milioni di olivi in Puglia, soprattutto nel Salento. Il 23 marzo, a Milano, presso Anteo City Life si terrà la prima in sala. Seguirà un dibattito cui prenderà parte anche Luigi Caricato, direttore di Olio Officina
Ci si dimentica troppo spesso della Xylella
L’aggiornamento delle aree infette è una notizia pesante, anche perché le aree demarcate non venivano aggiornate da un bel po’. Così, oltre al grande Salento, ora preoccupa molto la situazione dell’olivicoltura in Valle d’Itria
Otto obiettivi per una strategia di controllo della Xylella
BeXyl è l’ultimo progetto dell’Istituto di agricoltura sostenibile e nasce con uno scopo ben preciso: monitorare l’evoluzione nel campo di una delle più grandi minacce per il settore olivicolo. Con la partecipazione di trentuno istituzioni di quattordici Paesi, verranno integrate le migliori conoscenze scientifiche e tecniche disponibili al fine di migliorare le capacità di prevenire, rilevare e monitorare i nuovi focolai di questo agente patogeno che possono verificarsi in Europa
Come l’avvento della Xylella fastidiosa ha cambiato l’approccio alla sostenibilità
Speciale Olio Officina Anteprima – Simei 2022. Il ruolo delle aziende agricole nella sostenibilità ambientale: il caso Salento e la Xylella fastidiosa degli ulivi. I produttori olearie pugliesi e, in particolar modo, quelli salentini, si sono trovati a dover fronteggiare un patogeno capace di devastare migliaia e migliaia di ulivi. Mentre gli olivicoltori d’alta quota devono rispondere ogni giorno alle esigenze di un territorio difficile. Questi scenari riflettono diverse regioni d’Italia e portano le aziende a dover riscrivere le regole, a reinventarsi. I casi della Puglia e della Liguria raccontati da Alberto Fachechi, azienda agricola Fachechi, e Flavio Lenardon e Giuseppe Stagnitto del centro culturale TreeDream in dialogo con Luigi Caricato
Un modo efficace per prevenire la Xylella a partire dai biosensori
Obiettivo: scovare il batterio in tempi rapidi prima che gli effetti siano visibili per permettere interventi più tempestivi. L’innovativa piattaforma elettronica consente la rivelazione del singolo patogeno in appena trenta minuti direttamente in campo, a differenza delle tempistiche previste dai laboratori. Il progetto, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche, Cnr, in collaborazione con diversi dipartimenti dell’Università di Bari, consente un’analisi accurata, veloce e ultrasensibile, tutti elementi necessari in questa difficile situazione
La Xylella Fastidiosa non uccide solo gli ulivi
Si guardino in faccia gli effetti del terribile batterio e si prenda una posizione netta. Gli olivicoltori e i frantoiani sono a un passo dalla disperazione, nell’indifferenza generale, soprattutto da parte degli organi istituzionali. Un imprenditore salentino di Morciano di Leuca, Cosimo Negro, si è tolto la vita per una situazione che da anni stava divenendo sempre più complicata e insostenibile. Lo Stato ha avuto gravissime responsabilità nella gestione dell’emergenza, e così la cosiddetta società civile (così poco civile, in realtà). Non ci si può ignorare un gesto così estremo
E se alcuni genotipi di olivo riuscissero a resistere alla Xylella Fastidiosa?
I risultati di uno studio guardano a un importante punto di svolta. Si è recentemente concluso il progetto Life Resilience, nato principalmente per rispondere ai danni dovuti al batterio Xylella. Positivi e incoraggianti i traguardi, soprattutto per l’ottenimento di diciotto genotipi potenzialmente resistenti al patogeno. Nel corso della durata del piano, Salov ha messo a disposizione i propri terreni di Villa Filippo Berio per ospitare le specie di olivo studiate e in questo contesto, l’Ing. Fabio Maccari, Amministratore Delegato del Gruppo, ricorda l’importanza della ricerca dichiarando che «sentiamo la responsabilità di dover contribuire a migliorare l’intero sistema per una produzione olivicola di qualità»
In Puglia arriva il Catasto olivicolo delle aree infette da Xylella Fastidiosa
Si potrebbe dire: “finalmente”. Era infatti invocato dopo anni di lunga e (im)paziente attesa. Ora che la Giunta regionale pugliese lo ha ufficializzato, sarà possibile disporre di una banca dati aggiornata, utile per il censimento delle piante e, soprattutto, per consentire agli operatori di beneficiare di ogni iniziativa volta a ottenere aiuti destinati al ripristino degli oliveti devastati dal batterio
Un punto di svolta sul fronte Xylella: 35 milioni destinati ai frantoi colpiti
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Piano di intervento per il rilancio del settore agricolo e agroalimentare nei territori colpiti dalla Xylella sarà una importante fonte di aiuto per tutte le realtà duramente danneggiate dal batterio. In un contesto sempre più competitivo, lo stanziamento del contributo giocherà un ruolo chiave per la ripartenza e l’innovazione del settore