Lo abbiamo chiesto a Salvatore Camposeo, tra i più stimati e autorevoli professori che in materia di coltivazioni arboree ne sa davvero molto, tant’è che insegna all’ateneo di Bari ed è sempre in prima linea sul fronte della moderna olivicoltura. Davvero questo nuovo modo di coltivare gli olivi può segnare il de profundis per l’olivicoltura tradizionale? Perché, al contrario, all’estero l’olivicoltura moderna è stata accolta senza patemi d’animo mentre da noi sono in corso tante battaglie ideologiche?