Quando aziende olearie e istituzioni dialogano si raggiungono importanti risultati

Nei giorni scorsi sono state arrestate dodici persone gravemente indiziate in associazione tra loro di adulterazione e contrabbando di olio, frode in commercio e contraffazione di marchi. Questo non sarebbe stato possibile senza l’intervento dell’Icqrf, organo di controllo tecnico del Ministero dell’Agricoltura, al quale l’azienda olearia Pietro Coricelli aveva sottoposto numerose segnalazioni. L’amministratore delegato Chiara Coricelli ha ringraziato pubblicamente l’Ispettorato per il lavoro svolto con passione e dedizione, sottolineando che questa operazione segna un traguardo senza precedenti per l’industria italiana

È Coricelli la prima industria olearia a partecipare al salone della responsabilità sociale d’impresa

Tracciabilità e trasparenza, le due leve strategiche per incrementare la competitività di mercato e guadagnare la fiducia dei consumatori. La storica impresa olearia spoletina punta a creare un sistema interconnesso, in quanto – come sostiene Chiara Coricelli – ogni decisione aziendale ha un impatto non solo al suo interno, ma anche all’esterno, su clienti, fornitori, comunità locale e ambiente

Tracciare l’olio per offrire maggiore trasparenza al consumatore. Coricelli aderisce al progetto IBM Food Trust

Attraverso un QR Code si accede a una nutrita serie di informazioni, tra i quali i risultati di analisi e test, interni ed esterni.La storica azienda olearia spoletina, fondata nel 1939, punta sulla tecnologia blockchain pergarantire prodotto e consumatore. Si parte dall’olio extra vergine di oliva “Classico” nel formato da un litro

L’Italia al centro della strategia di sviluppo per Pietro Coricelli, bene anche l’export

Fatturato in crescita dell’8% nel 2020, per un totale superiore ai 125 milioni di euro per oltre 38 milioni di litri di olio venduti (+15%). La storica impresa olearia spoletina punta sul mercato italiano, consolidando la crescita costante degli ultimi anni. Ottime anche le performance con l’export (47%), con una apertura nel corso del 2021 verso nuovi mercati nonostante l’anno difficile a causa della pandemia. Proseguono, inoltre, gli investimenti in digitalizzazione e in ricerca e sviluppo