Quando c’è disaccordo tra i panel di assaggio dell’olio subentra la tecnologia

È stata pubblicata in open access la procedura operativa standard del metodo per la quantificazione dei composti volatili negli oli vergini di oliva. Voluto dal Consiglio oleicolo internazionale e dall’Unione europea, il metodo è stato concepito per supportare il panel test e non per essere in contrapposizione o in alternativa a quest’ultimo. Sono due i rivelatori utilizzati, lo spettrometrico di massa e quello a ionizzazione di fiamma. Ogni buon analista, seguendo nel dettaglio le istruzioni, può applicare il metodo in modo efficace e riproducibile

Si riaffaccia il tema dell’alta qualità degli extra vergini. Fronte comune sul panel test

Il comparto olio da olive si interroga sul proprio futuro e il Ceq, il Consorzio di garanzia dell’olio extra vergine di oliva di qualità, lo fa a partire dal prodotto, invocando un adeguamento della classificazione merceologica, ormai datata, e auspicando un nuovo lessico, attraverso cui valorizzare gli elementi di pregio e costruire valore da comunicare in modo efficace al consumatore

Volete conoscere i panel di assaggiatori dell’olio? Eccoli. Sono tanti

Sono quelli che secondo il Ministero delle Politiche agricole sono deputati, in quanto competenti, all’accertamento delle caratteristiche organolettiche degli oli di oliva vergini ai sensi del celeberrimo regolamento comunitario 2568/91. E voi cosa ne pensate del panel test? E che idea vi siete fatta quando un panel entra in crisi o in contraddizione con il responso di altri gruppi panel? Perché, sì, si verificano di frequente i casi di difficile interpretazione. Conoscete gli errori dei panelisti?

È dura battaglia sul fronte, sempre caldo, del settore oleario

Codacons presenta un esposto per “turbativa del mercato e sfruttamento di interessi privati mediante atti di concorrenza sleale”. Lo scontro si sta facendo duro e non si placano gli effetti della bomba innescata di recente da una rivista la cui mission si fonda proprio sui test comparativi. Per arginare una pratica ritenuta poco trasparente, è stato siglato un accordo con il Ministero delle Politiche agricole