Si partiva presto. Alle cinque del mattino, raggiungendo gli oliveti a piedi, lungo le mulattiere d’alta quota, le mani ghiacciate. Immaginate di vedere una fascia montuosa piena di ulivi, invasa da tante persone intente a raccogliere, mentre per placare la fatica si cantava liberi.Una lettera di Vincenzo Nisio con una nota interamente dedicata a Nonna Carmelina