L’olio extra vergine di oliva andrebbe consumato per tanti motivi. Oltre a saper arricchire le pietanze, se scelto con cura in base alla preparazione, è un alimento che fa bene alla nostra salute: assumerlo quotidianamente significa prevenire, e trattare, la natura di diverse patologie.
Vi è, oltretutto, un riconoscimento ufficiale da parte dell’Efsa, European Food Safety Authority, di alcune prerogative dell’extra vergine a fini salutistici e anche nutrizionali.
E in questo contesto si inserisce l’azienda IQO, Index Qualitatis Oleum, che nasce con un obiettivo tanto preciso quanto ambizioso: valorizzare l’extra vergine attraverso una nuova concezione, proponendo l’unica certificazione con valore scientifico dedicata alle aziende olearie.
Una continua ricerca, percorsi intrapresi con importanti realtà accademiche quali l’Università di Firenze, e nuovi progetti volti a ottenere standard di autorevolezza sempre più alti e precisi pongono l’azienda capace di colmare le mancanze degli attuali strumenti di certificazione, in quanto non sufficienti a garantire l’oggettiva qualità nutraceutica.
“IQO crea un processo nuovo basato sulla digitalizzazione e sulla tecnologia innovativa. Tutto viene gestito dal portale IQO, un sistema informatico gestionale complesso che prevede l’operatività di più attori della filiera. Tutte le informazioni di certificazione, per ogni azienda agricola, passano da lì e tutte in ogni caso sono controllate e confermate da IQO” è quanto si legge da un documento stilato dall’azienda, e consultabile per intero cliccando QUI.
Le aziende che decidono di affidarsi a IQO potranno apportare l’etichetta sulle proprie bottiglie e, in questo modo, il consumatore potrà verificare l’autenticità di quanto riportato semplicemente inquadrando il QRcode presente su ogni lotto di olio certificato IQO.
“Se dopo la scansione arriva l’ok dal Portale IQO, siamo certi che quel dato olio Evo è ad alto valore nutraceutico naturale”, si legge sul loro report.
In apertura, foto di Olio Officina©