Scapece? E che cos’è la scapece?

Quando ero ragazzino confesso che non mi facevano una bella impressione. Un po’ li schifavo quei pesciolini tinti di giallo. Erano e continuano a essere presenti sulle bancarelle in occasione delle tante feste di paese, soprattutto in estate. Oggi, coloro che si sentono “civilizzati” dalla lingua inglese, parlano di street food, ma sempre di cibo di strada si tratta. Non cambia la sostanza.

Volete proprio saperlo? Non ho mai mangiato la scapece. Non so quando lo farò, e se lo farò mai.. E così, un po’ per farmi perdonare da chi apprezza questa specialità gastronomica, mi limito intanto a riportare la ricetta.

L’olio in questo caso è protagonista assoluto quale liquido di frittura.

Nel Salento, nella terra dove sono nato, si frigge tradizionalmente con l’olio vergine di oliva, un gradino più in basso per qualità rispetto all’extra vergine.

LA RICETTA

Scapece

Ingredienti

Pesciolini volpini, in Salento detti pupiddhi

Pane grattuggiato

Aceto

Zafferano

Preparazione

Si frigge il pesce in olio extra vergine di oliva, oppure olio vergine di oliva, oppure olio di oliva. Pietà: esludete gli oli di semi.

La frittura deve avvenire mescolando i pesciolini con del pane grattuggiato.

Si scioglie lo zafferano nell’aceto, quindi si marina il pesce.

E’ possibile sostituire lo zafferano – ma non è proprio il caso, altrimenti perde il caratteristico colore giallo – con aglio e menta pestati.

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