Quest’oggi lascio la parola ad Angelo Ruta. E’ lui che ha realizzato l’illustrazione portante della prima edizione di Olio Officina Food Festival. Ogni edizione sarà contraddistinta da una immagine simbolica sempre diversa. Con Ruta collaboriamo da tempo, abbiamo firmato insieme diverse pubblicazioni. E’ un bel sodalizio. E così quest’oggi ho deciso di condividere con voi in anteprima il commento all’illustrazione, prima di pubblicarlo tra le news del sito dedicato al festival.
La leggerezza dell’olio
Ho pensato all’olio come alla pura espressione di un territorio.
Concentrato di profumi, sapori e anche del lavoro dell’uomo, della storia tramandata di padre in figlio per secoli.
Questo concentrato è quello che accompagna ogni giorno, nella nostra cucina, i più svariati piatti dando ad essi un tocco cui non sappiamo rinunciare.
La rappresentazione dell’olio non può prescindere dal fascino delle sue forme: gli alberi innanzitutto, i tronchi carichi di rughe e di storia.
La forma delle foglie, il loro colore argentato e quel verde così difficile da rendere coi colori; perché quello che si chiama “verde oliva” non rappresenta per niente le foglie ma (forse) un certo tipo di frutto. Anche riguardo al colore dei frutti, infatti, c’è da restare incantati davanti alla varietà di verdi e viola delle diverse cultivar di olivi.
Curioso pensare alla leggerezza dell’olio: la immagino come un’assenza di gravità, una danza in cui tutti gli elementi ruotano intorno alla goccia che è poi anche il segno distintivo di “Olio Officina”.
Illustratore, scenografo, sceneggiatore e regista, Angelo Ruta (Ragusa, 1967) vive a Milano, dove si è formato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, la Scuola Superiore di Illustrazione e Fumetto e il Centro di formazione professionale per la tecnica cinetelevisiva.
Ha lavorato per le maggiori case editrici italiane e inglesi, per importanti quotidiani e riviste e ha vinto numerosi premi. Ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive