L’Igp Olio di Calabria per ripartire

Cosa accade in Calabria in materia di olio da olive? C’è fermento, e per rilanciare la produzione olearia rendendola più appetibile dai consumatori, si sta cercando di seguire la via di una Indicazione geografica protetta, da affiancare alle Dop, le denominazione di origine protetta già esistenti.

L’olivicoltura calabrese ha fatto passi da gigante, soprattutto negli ultimi anni. la superficie olivetata è tale da consetirle un successo commerciale senza precedenti, ma non tutta la produzione è tale da essere riconoscibile dal consumatore. Le Dop finora non sono state trainanti. hanno faticato a imporsi.

Il patrimonio varietale autoctono è considerevole ma non tutti ne conoscono ancora le potenzialità. Per questo, consapevoli delle difficiotà nel piazzare sui mmercati gli oli da olive, quelli di qualità, la via che si sta tentando di percorrere è di istìtuire un nuovo strumento: l’Igp, appunto.

Il fulcro che unisce tutte le zone olivicole è stato individuato nella cultivar Carolea e così forte di questa varietà diffusa in maniera capillare, l’Assessorato all’Agricoltura di cui è titolare Michele Trematerra, e con lui il braccio operativo del direttore generale Giuseppe Zimbalatti, hanno pensato bene di avviare l’iter necessario per il riconoscimento comunitario dell’Igp “Olio di Calabria”. Non sarà facile, ma tentar non nuoce.

La Sicilia lo ha già fatto, presentando nei giorni scorsi un disciplinare di produzione, la Calabria non vuole essere da meno. Vedremo gli sviluppi. sarà nostra cura tenervi aggiornati. La Calabria è una regione oliandola di grande rilievo. Merita il grande salto in avanti, come d’altra parte tutto il Sud Italia.

Credito fotografico: Luigi Caricato

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