Se c’è un progetto culturale che mi ha affascinato senza alcuna riserva, in tutti questi anni, questo ha nome “Coltura&Cultura”, ed è visibile sul portale che si può seguire cliccando QUI. Io ne faccio il tifo – proprio così, esplicitamente: il tifo – anche perché questa iniziativa non soltanto colma una vistosa lacuna, quanto alla diffusione di informazioni corrette, esatte e scientificamente rigorose, ma è anche in grado di farlo in maniera innovativa, per esempio ricorrendo a brevi videoclip che possono essere presi in visione anche nelle scuole, per quanto siano adatti a un pubblico di ogni età.
Io di questo progetto ne faccio parte, ho scritto in più occasioni, quindi ne conosco le dinamiche, ma soprattutto la qualità delle persone coinvolte: professionalità di rilievo, molto competenti, e soprattutto inclini a comunicare in maniera comprensibile, senza rinunciare alla qualità dell’informazione e dei contenuti proposti.
Per questo, quando il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha inteso lanciare, in vista dei campionati del mondo di calcio, l’hastag #iomangioitaliano, con il relativo spot (QUI) evidenziando in particolare il valore dlele produzioni territoriali attraverso le attestazioni di origine Dop e Igp, mi sono subito detto: bene, ora la vera sfida è fare leva sui contnuti e sui modi del comunicare. Il primo passo è lanciare un progetto, ma poi bisogna riempirlo di contenuti e valori. Ecco allora che ho pensato a #iomangioitaliano e mi documento.
Sarebbe utile che ci fosse una sensibilità nel veicolare da parte di tutti i lettori di Olio Officina Magazine questo progetto, perché ben strutturato, lineare, laico, ma soprattutto robusto e snello nei contenuti – robusto per la qualità delle infomrazioni, dettagliatissime, giacché è possibile, navigando nel portale di “Coltura & Cultura”, consultare gratuitamente tutti i volumi digitali e i video prodotti, ma anche seguire le novità attarverso mille curiosità, nello stile della comunicazione divulgativa.
Tra i tanti contenuti presenti nel portale, vorrei in particolare segnalare i videoclip perché hanno il pregio di essere brevi ed essenziali, divertenti nella loro modulazione e anche coinvolgenti, per il modo con cui sono stati studiati, adatti a un pubblico anche più restìo a informarsi, proprio perché attraverso video messaggi brevi, strutturati sceondo una creatività affabulatoria, si riesce a catturare l’atenzione su temi spesso poco frequentati. Provate a seguire i videoclip, a partire da quello sull’olio (La fragile benedizione dell’olio), fino a proseguire con gli altri: Mais in Italy, La patata sdoganata, Vino bianco, rosso… e verde, I miracoli del grano, L’amore salva la pesca, La lunga stagionalità della fragola, Le arance con l’ombelico, La mela addormentata, L’unico “tarocco” originale italiano, Si fa presto a dire uva, Il mostro e la carota, Il tempo dell’insalata, Le tribolazioni dei pomodori siciliani e Operazione spighe sicure.
Dopo averli visionati tutti, i video segnalati, vi renderete conto che si può comunicare in maniera facile senza venir meno alla qualità dei contenuti. Tutto sta su come si impostano le leve della comunicazione, e in questo il portale di “Coltura&Cultura” si avvale di profesisonisti della comunicazione molto bravi.
Occorre dunque credere nell’iniziativa istituzionale #iomangioitaliano – potete anche ammirare la bella ed eloquente vignetta di Valerio Marini – ma senza mai rinunciare ai contenuti di qualità comunicati nel migliore dei modi possibili. Che poi è ciò che manca all’agricoltura italiana: riuscire a comunicare la bellezza, prima ancora che la bontà delle proprie produzioni agricole, con la possibilità, sempre, di irrobustire le proprie conoscenze con approfondimenti sulle tante colture della nostra agricoltura: #iomangioitaliano e mi documento.