Molto buono, fresco, vivace, floreale, dalla spiccata acidità, con un buon fondo sapido e una persistente nota fruttata. È a tutti gli effetti un sorprendente Vermentino, quello che ho potuto apprezzare nel corso di un pasto a base di piatti di pesce, ma il Marmato si apprezza pure su molte altre pietanze, perché è versatile e ha corpo e struttura.
L’aggettivo “marmato” richiama inevitabilmente il mare calmo, senza increspature né onde, e non a caso questo vino piace e si fa apprezzare proprio per la sua rotondità, eleganza e morbidezza, di facile beva.
Il Poderone è il nome della nuova linea di vini provenienti da una cantina di cui fanno parte in cooperativa un nucleo operoso di ben 68 vignaioli, seguito da un enologo e un cantiniere che, come assicura Azzurra Meucci, di Terre dell’Etruria, stanno lavorando molto bene e si fanno molto apprezzare.
Sono tre, in particolare, le etichette riunite sotto il nome di Poderone, il cui riferimento è mutuato dalla località Poderone, nel comune di Magliano in Toscana, in provincia di Grosseto. C’è il “Marmato”, che abbiamo degustato e molto apprezzato, che è un Vermentino toscano in purezza, e poi, non ancora degustati, il “Briglia”, che `’anch’esso un monovitigno, un Ciliegiolo in purezza, e il “Gioco”, un Morellino di Scansano Docg.