Il Premio Olio Officina per la Letteratura 2023 a Giorgio Boatti

Qualcuno si chiederà il morivo per il quale la nostra redazione assegna ogni anno in occasione di Olio Officina Festival un premio per la letteratura. L’idea diffusa, tra chi si occupa di tutt’altro, e soprattutto di cose materiali, è che la letteratura abbia poco a che fare con il mondo agricolo e più in generale con la ruralità. Ma non è così, e se fosse anche vero, noi continueremo su questa strada, perché la letteratura, pur nella sua apparente inutilità è anzi oltremodo utilissima, molto più di tanti beni materiali a lungo osannati.

Giorgio Boatti è stato in varie occasioni relatore a Olio Officina Festival, dove in passato ha presentato alcuni suoi libri, come per esempio, edito da Laterza nel 2014, Un paese ben coltivato. Viaggio nell’Italia che torna alla terra e, forse, a se stessa, dove l’autore racconta storie di persone che hanno scelto di ridare vita a cascine e masserie e di mettersi insieme per creare aziende radicate nella tradizione ma capaci di sfide innovative.

Proprio con questo libro Boatti ci prospetta un affresco controcorrente in un paese dove, per abitudine, bisogna dire che tutto va male. Emerge così un percorso interiore in cui il disegno del paesaggio e della vita si confondono, rivelando un’Italia con i piedi ben piantati per terra dove è all’opera un futuro che riguarda ognuno di noi.

Ebbene, Giorgio Boatti è stato premiato sabato 4 marzo a Milano, nell’ambito della dodicesima edizione di Olio Officina Festival con la seguente motivazione.

“Lo storico-giornalista-scrittore Giorgio Boatti e la sua opera sono una delle nostre ricchezze. Alla cultura italiana regalano senso della lingua e rigore formale, pathos ed empatia, ma soprattutto uno slancio e un amore della verità rari, perciò ancora più preziosi”.

Un autore che non è soltanto lo scrittore e giornalista che tutti possiamo apprezzare per i suoi libri, ma è nel contempo una personalità forte e carismatica, visto che vive in prima persona ciò che scrive. Infatti ha casa a Torre d’Isola, nel parco del Ticino, in una vecchia cascina accanto al fiume. A tutti gli effetti un maestro di vita, apprezzatissimo per i suoi numerosi libri incentrati su molte vicende italiane, alcune delle quali anche oscure e drammatiche.

Da sinistra: Luigi Caricato, Dario Stefàno, Francesco Lenoci, Giorgio Boatti, Daniela Marcheschi

Per le edizioni Mondadori ha tra l’altro pubblicato La terra trema. Messina 28 dicembre 1908 Bolidi. Quando gli italiani incontrarono le prime automobili. Mentre da Einaudi i volumi Piazza Fontana. 12 dicembre 1969: il giorno dell’innocenza perduta e Preferirei di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini. Molti altri sono i titoli che ha pubblicato per diversi editori e ora, negli Oscar Mondadori, verrà ripubblicato Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d’Italia e spaesati dintorni.

Esperto di servizi segreti e intelligence, Giorgio Boatti ha raccontato come eravamo noi italiani e cosa abbiamo vissuto, e le sue storie sono sempre improntate a fatti realmente accaduti. Non è una letteratura fine a se stessa. Riguardo al suo più recente lavoro, il romanzo Abbassa il cielo e scendi, in cui racconta la storia del fratello Bruno, malato di schizofrenia, vi consigliamo di leggere la recensione di Alfonso Pascale (“La memoria e le armonie del cuore”). Inoltre, per chi fosse dalle parti di Torino, si segni in agenda la presentazione del volume presso il Circolo dei Lettori, alle 21 del 28 aprile, in via Bogino 9. In questo incontro organizzato da Cooperativa Letteraria, Cisle, Fondazione Circolo dei Lettori e Olio Officina, Boatti dialogherà con Lorenza Pieri e Francesca Valente. Non mancate.

 

Intanto, a chi ha piacere di approfondire la conoscenza dell’autore, consigliamo la lettura di altri suoi libri, tra cui Vita e morte della Dc (con Vauro Senesi, manifestolibri 1992), C’era una volta la guerra fredda (Baldini & Castoldi 1994), Cielo nostro (Baldini & Castoldi 1997), e Spie (con Giuliano Tavaroli, Mondadori 2008).

Hanno ricevuto il Premio Olio Officina per la Letteratura Silvana Grasso (2022), Omar Di Monopoli (2021), Guido Conti (2020), Paolo Giordano (2019), Antonio Pascale (2018), Sossio Giametta (2017), Daniela Marcheschi (2016), Carlos Solito (2015), Giuseppe Pontiggia (alla memoria, 2012), Maurizio Cucchi (2012).

In apertura,e all’interno, foto di Gianfranco Maggio per Olio Officina

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