Rilanciamo una iniziativa di Project Mean, di cui abbiamo avuto notizia e che riteniamo doveroso impegnarsi in prima persona. La pace va chiesta mobilitandosi. Ecco l’appuntamento a Roma davanti all’Ambasciata russa. Una mobilitazione per:
- chiedere un cessate il fuoco con il ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino;
- chiedere l’alt all’escalation nucleare per riprendere il percorso del disarmo dalle armi atomiche;
- riconoscere la piena indipendenza ed autonomia dello Stato Ucraino dalla Federazione Russa nei confini riconosciuti dalla comunità internazionale prima del 2014;
- riconoscere la libertà di parola e di obiezione di coscienza ai giovani russi;
- sostenere e accogliere i cittadini russi che protestano contro l’aggressione e sfuggono alla coscrizione;
- agevolare l’insediamento di una Commissione internazionale di verità e riconciliazione sull’accertamento dei fatti avvenuti nel Donbass, in Crimea, in Ossezia del Sud, in Transnistria e in Abkazia;
- cooperare al disarmo delle zone interessate dal conflitto odierno e agevolare l’intervento dei Corpi Civili di Pace;
- cooperare per il funzionamento di negoziati che garantiscano una pace giusta e duratura.
Tutto questo perché l’Europa, insieme ad altri Paesi, sia in prima linea nel costruire un nuovo quadro di pace e sicurezza per tutte e tutti, basato sul miglioramento delle democrazie, rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese.
Non è possibile fermare la guerra con le nostre mani, ma insieme è possibile chiedere di far avanzare la pace.