Secondo Wikipedia “Un distretto industriale è un’agglomerazione di imprese, in generale di piccola e media dimensione, ubicate in un ambito territoriale circoscritto e storicamente determinato, specializzate in una o più fasi di un processo produttivo e integrate mediante una rete complessa di interrelazioni di carattere economico e sociale.”
Il DAJS è l’acronimo di Distretto Agricolo Jonico Salentino.
Agricolo, e non industriale, perché è un territorio, il Salento, con una vocazione agricola millenaria.
Jonico Salentino, per identificare un territorio.
Distretto, per caratterizzare economicamente l’unione delle imprese agricole e degli enti che partecipano al programma di rigenerazione sostenibile del territorio messo a dura prova dalla Xylella Fastidiosa.
Ce la farà il DAJS a traghettare il Salento e generare un’economia che risorge dalle ceneri degli ulivi seccati dal batterio? Io credo di sì. Sono convinta che la task force messa in campo da Fabrizio De Castro e Pantaleo Piccinno sia quella giusta e il programma presentato oggi, 6 maggio 2022, al CMCC di Lecce, durante l’Innovation Open Day, è quello di una scommessa che profuma già di vittoria.
Non lasciamo sfumare questo profumo e non facciamolo diventare un’occasione persa. Dobbiamo fare massa critica, dobbiamo poter spendere il brand DAJS per presentarci a livello internazionale come le imprese salentine che producono e vendono gli oli Evo più apprezzati e i vini tra i più eccellenti a livello mondiale.
Sarà una scommessa vinta se si farà squadra, se si sapranno superare gli egoismi e guardare al di là del proprio orticello. Se si riuscirà a selezionare insieme i clienti potenziali, a concludere i contratti, a riempire i container dei prodotti del territorio e spedirli collaborando con uno spedizioniere affidabile e serio, tutto è possibile. Insieme. Perché piccolo è bello, ma insieme si può fare di più. Molto di più.
In apertura, foto di Olio Officina