Pubblicati sulla rivista peer reviewed Microbial Genomics i risultati di uno studio svolto in collaborazione tra ricercatori dell’Università di Berkeley, California, l’Università di Montpellier, Francia, l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Cnr e l’Università di Bari.
Sono stati ricostruiti/assemblati i genomi completi di ben 79 campioni di X. fastidiosa da olivi con sintomi di disseccamento campionati tra il 2013 e il 2017 in diverse aree del Salento e successivamente confrontati con i genomi dei ceppi geneticamente più strettamente correlati dell’America centrale.
Nell’ipotesi più credibile, l’analisi filogenomica basata su metodi bayesiani attribuisce l’epidemia pugliese ad una singola introduzione dall’America centrale avvenuta nell’anno 2008.
Inoltre utilizzando l’analisi del pangenoma è stato identificato un piccolo numero di geni che, essendo presenti esclusivamente negli isolati salentini in esame, dimostrerebbero sperimentalmente l’adattamento di X. fastidiosa a questo nuovo ambiente.
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La foto in apertura è di Olio Officina©