Il cibo è frutto di felici incontri e scambi tra culture diverse.
L’esaltazione dell’origine e dell’identità, senza una cultura alimentare che spieghi quanto lunghe siano le radici di un prodotto fino a diramarsi in luoghi lontanissimi, ha fatto crescere un gastronazionalismo pericoloso. Diventato nel tempo un potente alimentatore di populismo.
[A proposito del volume Gastronazionalismo, di cui sono autori Michele Antonio Fino e Anna Claudia Cecconi , con uno scritto di Andrea Bezzecchi, per le edizioni People, collana Idee. Da ascoltare e vedere l’intervista di Lanfranco Palazzolo]