Sono tanti i pesti in commercio, ma quello che reca il marchio dell’attestazione di origine Dop è il classico pesto ligure che noi tutti conosciamo. Solo che, in questo caso specifico, abbiamo la certezza e la garanzia che si tratti di un pesto effettivamente riconducibile, per le materie prime di cui è composto, oltre che per le tecniche di lavorazione, a quello riconosciuto con l’appellativo di “Pesto di basilico genovese”.
Riportiamo tal quali gli ingredienti: olio extra vergine di oliva, pinoli, basilico genovese Dop (22%), grana padano (ovvero: latte, sale, caglio, conservante lisozima da uovo), sale, antiossidante (acido ascorbico) e acidificante (acido citrico).
I pesti che abbiamo degustato nelle due versioni, con e senza aglio, hanno il merito di essere freschi, piacevoli, gustosi, sapidi e, soprattutto, facilmente digeribili. Di solito si predilige il pesto fresco, a breve conservazione.
Nel caso in questione, si percepisce subito, al naso e al palato, la medesima freschezza, la buona palatabilità e il giusto equilibrio tra gli ingredienti, tale da renderlo armonico, senza dar luogo a incongruenze quando lo utilizziamo per condire la pasta o il riso, o in altre preparazioni.
Per la sua bontà e finezza, lo si consiglia anche per ricette gourmet.
GUIDO 1860
Imperia, Liguria, Italia
Casa virtuale: guido1860.com
Pesto di basilico genovese Dop. Con e senza aglio
Vasetto in vetro: 180 e 130 g
Prezzo al pubblico: euro 9 e 7
Questa recensione, insieme ad altre, la si può leggere anche sul numero 17 di Oliocentrico: QUI