Se non si ha con sé un attrezzo specifico per l’apertura delle ostriche, meglio non usare mai un coltello, perché è pericolosissimo.
Noi cuochi sappiamo bene che in assenza dell’attrezzo più idoneo per l’apertura, è sufficiente ricorrere a un piccolo cacciavite a lama, facendo leva dall’interno.
Prendete il mio esempio: le ho gustate vive con lime, olio extra vergine di oliva portoghese (uno fra i più premiati) e un pregiato vino bianco della valle del Douro.
In ultimo, noci e mollica di pane tostati insieme, quindi pepe bianco macinato al momento.
L’olio? È un extra vergine molto apprezzato, vincitore a molti concorsi internazionali. Si tratta della selezione Gourmet di Oliveira da Serra, del gruppo Sovena. È un omaggio al mulino (come chiamano qui i frantoi) Lagar do Marmelo.
Un olio dal fruttato maturo, morbido e delicatamente dolce al primo impatto, con una nota verde e leggermente amara in chiusura.
Vi assicuro che è stata bellissima l’escursione ad Aveiro, con gli amici dell’associazione francofoni di Figueira da Foz che ringrazio per avermi accolto fra loro con cordialità e calore.
La lunga camminata nelle paludi lacustri di mare si è felicemente conclusa dagli ostricari.
Quando tutto sarà possibile e si tornerà a una condizione pre-covid, non mancate di vivere una simile esperienza.
Le foto sono di Carlo Romito