Non vi è nulla, persino nelle preferenze alimentari,
che non abbia senso
Jean Paul Sartre
L’esperienza del cibo è l’evoluzione di un gusto che interpreta conoscenze e culture. Il gusto è l’elemento identitario soggettivo e sociale, progressivo dell’io e progressivo della cultura.
Appropriarsi del gusto è una vera definizione di appartenenza, di identità, di stile.
La versione dell’aragosta alla catalana nasce nel 1960, dall’intuizione dell’oste della Trattoria la Lepanto di Alghero, a traduzione di un rapporto con il mare molto conflittuale per i sardi, un mare che da una parte era il cordone ombelicale con la Madre Patria, ma che dall’altra, era stata fonte di invasioni nemiche.
L’idea dell’oste rimanda al paradigma feuerbachiano “siamo ciò che mangiamo”, utilizzando le risorse disponibili nel territorio, come l’aragosta del mare di Alghero, tra le più pregiate e diffuse, la cipolla rossa sarda e il pomodorino.
La temperatura calda granitica e i forti venti contribuiscono ad aguzzare l’ingegno dell’oste che propone un piatto fresco, delicato e in equilibrio rispetto al clima dell’isola.
Le influenze catalane e arabe sono chiare e ben distinte in questa ricetta, nelle sue connotazioni tendenti all’agro dolce, al fresco e all’amaro.
Noi siciliani, i fratelli Butticè, innamorati delle nostre isole ci dedichiamo a questa ricetta dal 2006. L’abbinamento con la Sardegna non è casuale, ma volutamente e convintamente scelta, innanzitutto perché le due isole hanno segnato la nostra carriera, e poi perché entrambe le isole hanno quasi sempre fatto parte di un’unica dimensione.
Ricetta oliocentrica
Aragosta alla catalana
Ricetta storica del Ristorante Il Moro e A Trattoria
Ingredienti per 4 persone
600 g diGamberi di Mazara del Vallo
200 g di pomodorino di Pachino
30 g di basilico
40 g di olio extra vergine di oliva
60 g di cipolla rossa di Tropea
20 g di senape ancienne
100 g di aceto di vino bianco
Procedimento
Bollire i gamberi in acqua bollente per 60 secondi, raffreddarli e raccogliere tutto il corallo del crostaceo.
Tagliare la cipolla a julienne, mettendola a macerare in aceto di vino bianco. Tagliare i pomodorini e condirli con basilico e olio. Preparare una emulsione col minipimer, con il corallo, l’olio extra vergine di oliva e la senape, e aggiustare di sale.
Tagliare a pezzi i gamberi, mescolare con i pomodorini, aggiungendo la cipolla marinata. Condire infine con l’emulsione.