Quasi per caso, aiutato dalla voglia di riscoprire lo spirito natalizio, quello lontano dai centri commerciali, dalle strade addobbate a festa, belle e uguali, e dagli auguri di circostanza mi sono diretto ad Assisi speranzoso di riuscire almeno a “toccare” un Natale scevro da oggetti ma ricco di stati d’animo. Forte della convinzione che i vicoli, le mura e i terreni di olivo che circondano la città dello Sposo della Madonna Povertà, san Francesco, mi avrebbero aiutato.
Di fianco alla Basilica di San Francesco, all’Eremo delle Carceri, alla chiesa di Santa Chiara e agli affreschi di Giotto e tanto alto ancora ho scoperto, senza pianificazione durante la notte di Natale una piccola cappella che una volta era un frantoio e al cui interno porta ancora i segni della sua storia, attraverso una usurata mola utilizzata per molire le olive e ancorata adesso a una parete, insieme con una lastra che commemora la nascita della cappella.
Questo ex frantoio, ristrutturato nel 1939 dall’architetto Pina Ciampani fa parte del complesso di accoglienza “La Cittadella”, sede dell’associazione religiosa laica Pro Civitate Christiana, ed è indubbiamente il simbolo di un attaccamento importante di questa zona d’Italia alla produzione dell’olio di oliva che orgogliosamente mostra mantenendo a corredo anche solo con un simbolo, in questo caso una mola usurata, la sua storia passata.
Precise sono le indicazioni datemi da Gino Bulla, storico appartenente dell’associazione…:“alcuni punti di valore arrivano dalle vetrate che rappresentano la spiritualità della comunità, o l’Altare dello Spirito Santo. Da noi non sono rappresentati Santi, tutto è tenuto con un forte spirito Cristologico perche così deve essere, dal tronde siamo Cristiani! – Continua Bulla – l’architetto Ciampani oltre ad avere disegnato la Cappella si è anche occupata di progettare la galleria d’arte del centro e la biblioteca.
La Notte di Natale passata in questa cappella con don Tonino dell’Olio membro della Pro Civitate Christiana e i volontari dell’associazione ha certamente regalato, un avvicinamento al vero senso del Natale, fatto di condivisione di sentimenti e della speranza di una rinascita non solo personale ma collettiva.
Toccante la poesia di Gianna Galliano “Oltre le pietraie…” attivista instancabile di Pro Civitate Christiana, recitata durante la funzione natalizia, che unisce le parole – torchio e olio – come un filo conduttore di questi luoghi ricchi di ulivi, lavoro e sacralità.
Tu, Dio Bambino
troverai le perle delle lacrime
versate nel calice
delle Eucarestie,
celebrate
per l’estremo saluto,
alle sorelle e ai fratelli,
nostri compagni pellegrini
lungo i sentieri
spesso scabrosi
della nostra fede…
Tu, Dio Bambino,
troverai la “seta”
Delle parole affabili
che siamo riusciti
a spremere dal nostro cuore
nei momenti difficili,
come balsamo d’olio,
dal torchio inflessibile
delle nostre scelte
di vita…
Tu, Dio Bambino,
troverai i fili d’oro
della nostra Speranza
che non abbiamo abbandonato
quando lo splendore dei sogni
è stato offuscato
dalle ombre dei molti disincanti
che ci hanno ferito l’anima
Tu, Dio Bambino,
Troverai, forse, con stupore,
tra le pietraie,
delle nostre anime “inquiete”
il tenero germoglio
della nostra voglia di vivere
la sfida e l’incantamento
dell’amicizia e della fraternità,
nonostante tutto!