Non l’ho mai mangiata da bambino. Non rientra certo nella tradizione del Salento, la mia terra natale. Seppure amo tanto i ceci, più di molti altri legumi, è solo da un po’ di anni a questa parte – forse dieci, forse venti – che mi nutro con grande gioia di farinata di ceci. Ora lo faccio spesso, con mia grande soddisfazione. Pochi ingredienti, essenziali: farina di ceci, acqua, sale, pepe e, ovviamente, olio extra vergine di oliva.
L’ideale è un olio dal fruttato di media intensità. Ed è divertente notare come in una terra di confine tra la Liguria e l’alta Toscana, siano diverse le varianti.
L’ultima volta l’ho mangiata ai Ronchi, in provincia di Massa.
La farinata più insolita e sorprendente l’ho sperimentata tuttavia in Liguria.
All’impasto base, dopo aver opportunamente mescolato l’olio: entra in scena il rosmarino, ma anche la borragine, i funghi, i carciofi, i cipollotti, il gorgonzola.
Una raccomandazione, per chi non l’ha mai mangiata: la farinata va consumata necessariamente tiepida.
In altro post, per chi voglia approfondire, ho riportato maggiori dettagli: qui.