Chi è andato al Simei a visitare nei giorni scorsi il salone espostivo e a seguire la ricca convegnistica correlata, tra cui il momento di riflessione sull’olio, di cui sono stato artefice (“Oltre la tradizione. Un volto nuovo per l’olio extra vergine di oliva”), avrà anche avuto modo di prendere i tre cataloghi, tra cui quello dal titolo Tecnologie per l’olivicoltura e per l’olio, al cui interno vi compare il mio saggio “Gli orizzonti futuri dell’olio”. Come avete potuto notare, tutto ciò a cui penso è espressamente proiettato al futuro. Forse il grande errore dell’Italia è di essersi fermata sempre al presente, di non aver manifestato il necessario coraggio per scommettere sul domani. Intanto, tra continue aspitazioni al domani e uno sguardo critico e lucido sul passato, è la terza volta che viene stampato il catalogo dedicato all’olio, e spero tanto che anche per il prossimo Simei io possa ancora occuparmene, come già ho fatto nel corso delle ultime tre edizioni. La prossima è per novembre 2013.
Ecco la nota introduttiva al mio saggio:
Il settore sta vivendo in questi anni un momento di felice espansione geografica verso territori nuovi, caratterizzata anche da un incremento dei consumi, ma soffre nel contempo l’abbassamento dei prezzi degli extra vergini sugli scaffali, alla stregua di un banalissimo prodotto commodity. Alle promozioni sottocosto non sembrano esserci soluzioni efficaci: la svolta può venire solo da un atteggiamento di consumo più responsabile. Il futuro del comparto oleario è tutto nelle mani di chi si appresta a promuovere un rinnovato impulso culturale. Intanto l’Italia dell’olio sta invecchiando. Gli addetti del settore sono per lo più anziani
Ed ecco i titoi dei vari paragrafi:
L’extra vergine sarà condannato all’eterno ruolo di prodotto commodity?
La grande onta: un functional food a prezzi stracciati
Il Manifesto per il risorgimento dell’olio italiano
Per risollevare le sorti del settore? Partire dalle criticità
Puntare sulla comunicazione
Educare al consumo di qualità, la grande sfida
Olio Officina Food Festival, la via della cultura
Il futuro si gioca tutto sulla comunicazione
La Spagna fa sul serio
L’Italia gioca a essere divisa
La fotografia dell’Italia olearia secondo l’Istat
L’Oleoteca d’Italia, una casa comune per tutti
I primi cinquant’anni dell’olio extra vergine di oliva
Abbandonare la strada della convenienza