Le poesie di Viviam Lamarque sono… Come dire, incantevoli? Leggere? Limpide? Aeree? Oggi a Trieste sono stato impegnato per l’intera giornata a moderare e a intervenire in due distinti convegni. Il primo, dalle 9 alle 13, cui ha fatto seguito una piacevole pausa pranzo a base di cibi, vini e oli del Friuli Venezia Giulia; il secondo, dalle 14 e 30 alle 18.40, coinvolgente quanto il primo. Tutti e due i convegni incentrati sull’olio, naturalmente. Un’esperienza bellissima, come sempre, ogni volta che faccio ritorno a Trieste. Oggi, però, un po’ prosciugato di energie, mi abbandono ai versi rigeneranti della poetessa milanese, contenuti in un divertente e spensierato acrostico che la Lamarque mi aveva appositamente fatto dono anni fa e che pubblicai sulla rivista “L’Aria dei Messapi”. Versi che riporto molto volentieri qui, su Olio Officina. Per voi.
Acrostico
(8 ottobre 1998)
Oh tra le foglioline
Le foglioline d’argento
Il colore e la forma delle
Olive, gentili mamme dell’olio.