Chissà che libro sarà Extra Virginity. The Sublime and Scandalous World of Olive Oil. A scriverlo è stato Tom Mueller, giornalista e scrittore americano, ma italiano ormai d’adozione, avendo sposato una ligure. Il titolo è piuttosto evocativo, ma anche l’ampio reportage pubblicato sul “New Yorker” qualche anno fa non è da meno: “Slippery Business: The Trade in Adulterated Olive Oil”. No, io mi astengo da ogni giudizio. Non accolgo con piacere l’atteggiamento scandalistico tanto caro all’autore.
Chi mi conosce sa quanto pesi la mia libertà di pensiero e la severità di giudizio nei confronti di chi si prodiga in affari loschi. Sull’olio ricavato dalle olive hanno speculato e continueranno a speculare in tanti, ma da qui a farne un capolavoro di frodi, truffe e sofisticazioni mi sembra piuttosto ingeneroso.
Io continuo per la mia strada, lavorando per una sana cultura dell’olio di oliva. Altri vadano pure per la strada che riterranno più opportuna. So per certo che costruire qualcosa di buono è difficile, e io francamente mi sento un bravo e coraggioso costruttore. Ho fatto la mia buona parte, e continuo a farla. Con l’autore ho avuto scambi polemici su “Teatro Naturale”. Il libro, intanto, per chi vorrà leggerlo uscirà in dicembre per la W. W. Norton & Company.