Quest’oggi è un giorno di festa. Dopo anni di snervante attesa, finalmente ci si può in qualche modo difendere dai presunti oli extra vergini di oliva in circolazione sugli scaffali dei punti vendita. Con un apposito regolamento comunitario, il n. 61/2011, è stato infatti fissato un nuovo metodo di analisi, basato sugli alchilesteri presenti nell’olio d’oliva.
A darne immediata notizia – è giusto riconoscerlo – è stata l’Associazione dell’Industria Olearia Italiana. Secondo l’Assitol tale risultato arriva “dopo una battaglia paziente, tecnica e politica, durata anni”. Ed è proprio vero, perché non è stato facile giungere a un simile traguardo.
Così, a partire dal primo aprile, il provvedimento entrerà in vigore con la felicità di molti.
L’introduzione di parametri più severi, favorirà senza dubbio l’attività di tutela degli oli di qualità. Almeno lo si spera; poi, si sa, chi intende frodare trova sempre nuove strade per farlo.
Finora gli oli deodorati hanno rappresentato la minaccia più terribile e insidiosa, determinando il livellamento verso il basso dei prezzi degli oli extra vergini di oliva.
Gli alchilesteri – lo si precisa a quanti non conoscono la chimica degli oli – sono sostanze presenti nella composizione degli oli di oliva: più è basso il loro contenuto, migliore, di conseguenza, è la qualità degli oli.