Anche in Piemonte l’extra vergine ha una sua identità

Ho sfogliato con grande piacere l’annuario Adesso, di Paolo Massobrio. Il fondatore del Club Papillon si è avvalso di un ben nutrito e qualificato gruppo di lavoro per arricchire tutti i 365 giorni del 2011 con ricche e gustose annotazioni. E’ un librone enorme, dal bel formato quadrato. E così, visto che l’olio extra vergine di oliva è presenza costante tra le pagine del volume, vi delizio quest’oggi, in omaggio al suo curatore che vive e lavora ad Alessandria, di un saggio assaggio d’olio piemontese.

SAGGIO ASSAGGIO

Il nome dell’olio extra vergine di oliva è “Robur”, ed è prodotto a Patro di Moncalvo, in provincia di Asti, dall’azienda agricola di Pietro Veglio.

E’ un extra vergine ricavato dalla molitura di olive Leccino, Carboncella, Leccio del Corno e Grignan.

Vista > Giallo dorato dai riflessi verdolini, limpido

Olfatto > Sentori fruttati di media intensità, con richiami di carciofo e cardo

Gusto > Ha sensazioni vegetali, armoniche, con note di frutta secca ed erbe di campo

Sensazioni retro-olfattive > Lieve punta piccante in chiusura, con sentori di noce

Abbinamento > Con insalata di radicchio, grana, funghi e noci; o con trote al cartoccio e cavolfiore alle noci; o con petti di pollo alle cipolle

Sull’olio piemontese ritorneremo presto, con alcune curiosità.

Intanto buon anno con Adesso.

In quarta di copertina si legge il seguente testo:

Non è un’agenda, è il diario della vita, è il ricordo che diventa memoria, è la famiglia che non ti abbandona mai perché il gusto l’hai scoperto lì

“La vita è adesso”, cantava Claudio Baglioni.

Hic et nunc, possiamo aggiungere noi, a conferma che tutto si gioca sull’oggi.

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